(Testo di complemento alla relazione, a disposizione dei presenti)

 

Interazione uomo-animale: note di zooantropologia
di Roberto Marchesini, medico veterinario e zooantropologo

La parola "zooantropologia " ha un'origine abbastanza recente, benché l'argomento a cui si riferisce, ovvero il rapporto tra l'uomo e l'animale, si perda nella notte dei tempi, quasi a connotare l'intera storia dell'uomo. Nel nostro paese l'uso corrente di termini come "zooantropologia " e "zooantropologo" (che identifica chi si occupa per statuto di questa relazione al fine di studiarla, comprenderla in tutti i suoi aspetti e articolazioni e infine offrire una consulenza per migliorarla) si può far risalire alla seconda metà degli anni Ottanta.
La zooantropologia ha specifiche competenze di intervento, cosicché come possiamo parlare di welfare fisiologico, ecologico ed etologico, allo stesso modo quando ci riferiamo agli animali domestici dobbiamo considerare anche un welfare zooantropologico, ovvero legato alla loro relazione con l'uomo.
Scopo della zooantropologia è l'analisi dei rapporto uomo-animale in tutte le sue componenti, mirando a renderne più comprensibile la struttura, i fattori che lo regolano e le diverse tipologie riscontrabili nella nostra società, le possibili devianze e i rischi connessi. Conoscere l'ampia gamma di rapporti e di rimandi che ci legano all'alterità animale è molto importante, perché offre un piano articolato di interpretazione circa il nostro bisogno di riferirci all'animale per costruire universi simbolici, per definire la nostra stessa umanità, per ritrovare un'alleanza con la natura, per migliorare le interazioni con i nostri animali domestici, etc.
La zooantropologia si avvale innanzi tutto dei contributo di diverse discipline - come la psicologia, l'etologia, la pedagogia, l'antropologia culturale - per realizzare un quadro il più possibile coerente sulla rete di relazioni che legano l'uomo alle altre specie viventi. Questo ambito della ricerca zooantropologica - definito zooantropologia teorica - si interroga non solo sul significato dei differenti contributi offerti dalle altre discipline, ma altresì sui rapporti che la zooantropologia instaura con le aree confinanti di ricerca o con altre discipline a prima vista molto distanti, come la semiotica. La zooantropologia teorica studia peraltro anche il significato biologico dei rapporto uomo-animale, nelle sue prestazioni e nella sua evoluzione.
Esiste poi un ambito della zooantropologia che si propone di realizzare progetti atti a valorizzare le opportunità insite nella relazione con l'animale e contemporaneamente contenere i rischi o, più genericamente, i problemi. Questo ambìto della disciplina prende il nome di zooantropologia applicata. Conoscere i due termini dei rapporto - e quindi in ultima analisi i bisogni dell'uomo e le caratteristiche degli animali - facendo riferimento alle specifiche tipologie di utilizzo e/o di convivenza, è indispensabile per saperli sposare, evitando frustrazione nell'uomo e sofferenza nell'animale, e ottimizzare la reciproca congruità. Le applicazioni della ricerca zooantropologica sono sostanzialmente tre:
la consulenza zooantropologica, la didattica zooantropologica, l'attività assistenziale e terapeutica ausiliata dalla presenza animale.
La zooantropologia applicata ha come obiettivo di intervento non il partner (umano o animale) preso singolarmente, ma il rapporto uomo-animale.