Ciao Arturo

Arturo

Da un po' Arturo aveva nuovamente problemi ai dentini, dopo l'operazione che aveva avuto i molari - alla visita - presentavano dei problemi. Uno viene tolto subito è bastato tirarlo con la pinzetta era praticamente già staccato. Un altro stava diventando una punta e si sarebbe dovuto operarlo di nuovo, ma si doveva aspettare che fosse necessario, intanto lo seguivo, e ultimamente dovevo dargli il critical care che mangiava vorace dal piattino.

Martedì Arturo deve avere avuto un attacco di encefalite, o chissà cosa. Non controlla l'orecchio, ha un orecchio come fosse un ariete, ha la palpebra di un occhio destro arrossata.
Poco fa mentre davo le carote agli altri conigli mi ha d'un tratto guardato come fossi un mostro, sbarrando l'occhio, e si è messo a correre disperatamente nel terrore, lontano nel prato fra le viti. Non riesco a trovarlo...
Che cosa strana, pazzesca, eccessiva, non si era mai comportato così, in tanti anni.

Lo ho ritrovato alla sera tardi tranquillo al solito posto in un recinto, sembra aver superato la crisi ed è il solito tenerone.
Cerco di tenerlo in forma per lunedì, che ha una visita per vedere se si deve operare di nuovo per i denti.

E' mercoledì. La sera ha mangiato anche due interi piattini di carota grattugiata.

E' giovedì, mi sveglio con il ricordo di un sogno, con una sensazione di serenità, di felicità quasi.

Ho sognato un grande uccello dal piumaggio multicolore. Su una mensola in alto su una parete.
L'uccello apre gli occhi e così come accade nei sogni mi è vicino. E' un uccello dalle piume di tanti colori, ma ha gli occhi di un coniglio.

Non riesco più a trovare Arturo, questa volta non lo trovo più nel suo solito posto dove nell'ultima settimana ero solito trovarlo. I giorni passano. Arturo se ne è andato. Ha preso una nuova forma. E' uno spirito ora. La sua anima è venuta a salutarmi in sogno. Così dolce la loro intelligenza, ha voluto lasciarmi rievocando Protty che avevo visto morire come braccato nel terrore, ma facendosi ritrovare e facendo la macina come per farmi sapere che non ero un mostro per lui ma un suo amico, prima di andare. Chi mi conosce sa che cosa straordinaria sia stata questo commiato pieno di amore.

Roberto

Arturo e Gioia

Arturo

Arturo