NON
SOLO CANI E GATTI
di Marta Avanzi, medico veterinario di Castelfranco Veneto
Negli ultimi anni si è
osservato in Italia, così come negli altri paesi occidentali, un aumento
costante degli animali "alternativi" tenuti come pet: la varietà
di mammiferi, uccelli, rettili, anfibi, pesci ed invertebrati che offre il mercato
degli animali esotici non è mai stata tanto ampia. Le riflessioni che
si possono fare su questo fenomeno sono numerose, e tra queste possiamo prendere
in considerazione: le ragioni che spingono a scegliere determinati animali,
l'opportunità di tenerli come pet, il ruolo del veterinario, le sue motivazioni
e la sua formazione professionale.
Le ragioni che spingono all'acquisto di un animale da compagnia diverso da un
cane od un gatto sono molteplici. Alcuni animali, che possiamo definire "interattivi",
come certi piccoli mammiferi (coniglio, furetto, cane della prateria, puzzola),
possono stabilire con il proprietario un forte legame affettivo e rappresentano
da questo punto di vista dei pet altrettanto validi di cani e gatti. Anche con
certe specie aviare, come ara, amazzoni, cinerini, parrocchetti, l'interazione
che si crea tra uomo e animale è emotivamente ed affettivamente molto
forte.
Altri animali attraggono e vengono acquistati per il loro aspetto insolito,
la loro "esoticità", come accade spesso per certi rettili (iguane,
camaleonti). Questa motivazione sconfina talvolta nel puro esibizionismo: boa,
pitoni, rane velenose, tarantole, scorpioni, non offrono nulla dal punto di
vista affettivo, ma servono a stupire ed attirare l'attenzione sul proprietario,
che non manca di esibirli nel salotto di casa ad amici e conoscenti (se non
ad ostentarli in discoteca, come accade spesso a serpenti ed iguane).
Possiamo a questo punto riflettere sull'opportunità e la legittimità
di tenere in casa certi tipi di animali. Il furetto è un animale domestico
a tutti gli effetti, selezionato dall'uomo da più di 2000 anni, e si
adatta perfettamente alla vita d'appartamento. Per contro un altro mammifero,
il cane della prateria, è e resta un animale selvatico, abituato a vivere
in praterie sconfinate, a scavare decine di metri di tunnel sotterranei e a
interagire con i suoi simili in una numerosa colonia. Lo stile di vita che gli
si impone nelle pareti domestiche può influire negativamente sia sulla
sua salute fisica che sul suo benessere psicologico.
Sicuramente ancora più discutibile è la posizione di sauri e serpenti,
costretti a vivere rinchiusi in una teca di vetro: una sistemazione paragonabile
a quella della cella di una prigione. Se si rispettasse con rigore il concetto
di benessere psicologico anche per gli animali esotici tenuti in cattività,
ben pochi sarebbero quelli ammessi.
Un'altra importante riflessione riguarda il mercato degli animali di cattura,
tanto florido quanto deleterio per gli animali stessi. Le considerazioni che
si possono fare sul piano morale riguardano l'opportunità di strappare
degli animali al loro ambiente naturale per rinchiuderli nelle nostre case,
il prezzo altissimo che pagano in termini di mortalità prima di arrivare
all'acquirente finale, le condizioni di vita dei tutto inadeguate cui troppo
spesso vengono sottoposti per incuria o ignoranza nei negozi e nelle case e,
ultimo ma non meno importante, il danno all'ecosistema che si crea con questo
commercio.
Nell'ambito dei "pet" esotico, il veterinario ha dei compiti che non
si possono limitare alla cura dell'animale ammalato. Il suo primo compito sarebbe
di consigliare ed indirizzare sulla scelta dell'animale prima del suo acquisto.
Un coniglietto nano, vista la sua fragilità, non è un animale
adatto ad un bambino piccolo (contrariamente a quanto si crede). L'iguana verde
non è un rettile adatto ad un principiante, e l'allestimento di un terrario
adeguato richiede
una spesa molto maggiore di quella del rettile stesso. Gli esempi potrebbero
essere numerosi; purtroppo raramente accade che la consulenza veterinaria venga
richiesta prima dell'acquisto.
Un compito fondamentale dei Veterinario consiste nell'informare il proprietario
sulle esigenze alimentari e di allevamento delle diverse specie: la stragrande
maggioranza delle patologie che si osservano negli animali esotici sono dovute
proprio alle condizioni inadeguate in cui vengono mantenuti e agli errori di
alimentazione (caso tipico sono gli uccelli allevati con una dieta di soli semi).
Il veterinario deve infine offrire cure mediche e chirurgiche che, anche per
questi animali, vengono richieste sempre più spesso. Molti proprietari
si aspettano per il loro animale esotico un livello di prestazione almeno analogo
a quanto si effettua per cani e gatti.
Arriviamo così all'ultima considerazione, riguardo al professionista
che si occupa di animali esotici. Le motivazioni che spingono il veterinario
ad interessarsi di questo tipo di animali sono essenzialmente due. La prima
riguarda l'opportunità di ampliare la propria clientela, a causa dei
sovrannumero di professionisti che si occupano di cani e gatti. Si deve a tal
proposito considerare che il proprietario di un animale esotico molto probabilmente
si rivolgerà allo stesso veterinario anche per curare eventuali cani
e gatti, comportando per il veterinario un ulteriore vantaggio. Un'altra frequente
motivazione è la passione individuale per questo tipo di animali, il
desiderio di ampliare le proprie conoscenze, la sfida intellettuale che offre
il fatto di cimentarsi con specie sempre nuove e diverse, che richiedono competenze
specifiche.
Come si arriva ad acquisire un'adeguata preparazione in questo settore della
medicina veterinaria? L'Università, nella stragrande maggioranza dei
casi, non è d'aiuto, in quanto gli studi universitari non forniscono
alcuna preparazione in questo campo. Si tratta di norma di una preparazione
individuale e "volontaria", affidata all'interesse e all'entusiasmo
dei singolo.
Negli ultimi 10 anni la medicina degli animali esotici ha fatto enormi progressi,
e di pari passo sono aumentate le possibilità di formazione per il professionista.
Sono ormai parecchie decine i libri sull'argomento, e numerosi sono anche riviste,
videocassette e CDROM. Internet è una miniera di informazioni, se si
sa come utilizzarla in modo efficace. Anche in Italia si tengono corsi e convegni
scientifici di alto livello. La SIVAE (Società Italiana Veterinari per
Animali Esotici) conta ormai più di 300 iscritti, e il loro numero aumenta
costantemente.
Anche se in Italia non esiste una specialità riconosciuta, le possibilità
di acquisire una formazione in questo campo non mancano. Requisito indispensabile
per ottenere una buona preparazione resta però la necessità di
dedicare alla materia molto tempo e un discreto impegno economico. Come per
ogni altro campo dei sapere, per acquisire teoria e pratica non esistono scorciatoie.
Tuttavia, per il veterinario che la esercita con passione, la medicina degli
animali esotici è in grado di dare grandi soddisfazioni.